Sostenibilità e Sicurezza sul Lavoro: una visione integrata quale connubio vincente per un futuro migliore

La sostenibilità e la sicurezza sul lavoro sono questioni di fondamentale importanza per il benessere dell’individuo e della società nel suo complesso. La sostenibilità implica l’adozione di pratiche e strategie che consentono di soddisfare i bisogni attuali senza compromettere le risorse e i servizi disponibili per le generazioni future. La sicurezza sul lavoro, d’altra parte, si riferisce alle misure adottate per proteggere i lavoratori dalle lesioni e dalle malattie correlate all’occupazione. In questo scritto si esplorerà l’importanza di una visione integrata di sostenibilità e sicurezza sul lavoro, cercando di tracciare alcune raccomandazioni per costruire un futuro sostenibile per i lavoratori.

Sostenibilità e lavoro

La sostenibilità sul lavoro è un tema di cruciale importanza nella società globale. Con il crescere della consapevolezza dell’impatto antropico sull’ambiente e sulla società, sempre più aziende si stanno impegnando a promuovere al loro interno pratiche sostenibili, che coinvolgano sia l’aspetto ambientale sia gli ambiti sociali ed economici. Si pone l’attenzione sulla adozione di strategie e politiche rivolte alla riduzione di impatto ambientale dell’azienda che promuovano la tutela dei diritti umani e migliorano la qualità della vita dei lavoratori.

Un aspetto fondamentale riguarda la riduzione delle emissioni globali di gas serra, di cui le attività produttive sono significativamente responsabili e pertanto, hanno il dovere di contribuire a ridurre, ad esempio tramite l’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale, il miglioramento dell’efficienza energetica e la promozione di pratiche di riciclo e riutilizzo dei materiali, promuovendo anche azioni di simbiosi industriale.

Gli stessi lavoratori sono coinvolti nella realizzazione di percorsi sostenibili mediante l’adozione di buone pratiche e di procedure di lavoro coerenti con le politiche aziendali di sostenibilità.

Di importanza fondante è la creazione di un ambiente di lavoro sicuro, sano e inclusivo, che promuova anche il dialogo e la partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali, permettendo loro di sentirsi valorizzati e di fungere da incubatore di idee innovative e soluzioni efficaci per affrontare con successo le sfide imposte dal   mercato.

La sostenibilità sul lavoro non riguarda solo l’ambiente e i lavoratori, ma anche l’aspetto economico.

Infatti, un’azienda sostenibile può ottenere vantaggi competitivi nel lungo termine e può portare a una riduzione dei costi operativi, ad esempio attraverso un maggior utilizzo delle energie rinnovabili o la riduzione degli sprechi di risorse; può attirare e fidelizzare i clienti e stakeholders, che sono sempre più attenti all’impatto ambientale e sociale delle aziende con cui hanno rapporti perché ciò rappresenta un investimento sulle generazioni future. 

Per promuovere comportamenti virtuosi le aziende devono adottare una visione olistica a lungo termine e considerare l’impatto delle loro azioni sugli attori coinvolti, inclusi i lavoratori, i clienti, le comunità locali e l’ambiente. Devono essere disposte a investire in tecnologie e pratiche sostenibili, anche se ciò può comportare un costo iniziale, trovando collaborazione con altre aziende e istituzioni per promuovere la sostenibilità come uno sforzo collettivo.  

In tal modo le imprese acquisiscono resilienza, competitività e sono in grado di affrontare le sfide future.

Protezione della salute e sicurezza dei lavoratori

La protezione della salute e sicurezza dei lavoratori è un imperativo fondamentale in qualsiasi ambiente lavorativo, anche se purtroppo le statistiche ci offrono ogni anno risultati impietosi a riguardo. Questa tematica riveste particolare importanza poiché influisce direttamente sulla qualità della vita dei dipendenti e sul loro benessere complessivo. Vediamone assieme il come ed il perché analizzando le implicazioni sociali ed economiche.

Innanzitutto, garantire la salute e sicurezza dei lavoratori è un dovere etico e sociale. I dipendenti trascorrono gran parte della loro giornata nei luoghi di lavoro, e pertanto, devono poter contare su un ambiente che tuteli la loro incolumità. Questo non solo li protegge da incidenti e malattie correlate al lavoro, ma contribuisce anche a una migliore qualità della vita generale. Promuovere la sicurezza sul posto di lavoro si traduce in una società più consapevole e attenta alle esigenze dei suoi membri.

Dal punto di vista economico, investire nella salute e sicurezza dei lavoratori può sembrare un costo aggiuntivo, ma è in realtà un investimento a lungo termine. Riducendo il rischio di incidenti e malattie legate al lavoro, le aziende possono evitare costi aggiuntivi derivanti da indennizzi, assenze prolungate, spese legali e danni di immagine. Inoltre, un ambiente di lavoro sicuro favorisce una maggiore produttività, con dipendenti più motivati e più performanti.

Secondo una stima dell’ILO ogni anno nel mondo 2,8 milioni di persone muoiono per incidenti o malattie legate al lavoro e, di questi, circa 400 mila lavoratori sono vittime d’infortuni mortali e 2,4 milioni sono le morti causate da malattie professionali, cui si aggiungono più di 374 milioni di lavoratori vittime ogni anno d’infortuni sul lavoro, che seppur non mortali, sono causa di gravi lesioni che producono lunghe assenze dal lavoro. (https://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/condizioni_lavoro_18/documenti_approvati/Doc_XXII-bis_n9.pdf)

A livello europeo, nonostante negli ultimi trent’anni sono stati compiuti progressi significativi in materia di sicurezza e salute sul lavoro, (tra il 1994 e il 2018 gli infortuni mortali sul lavoro sono diminuiti di circa il 70%), nel 2018 si sono registrati ancora oltre 3.300 infortuni mortali e 3,1 milioni di infortuni non mortali; inoltre, ogni anno muoiono più di 200.000 lavoratori a causa di malattie professionali (Fonte: Comunicazione della COMMISSIONE EUROPEA – Quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2021-2027 SSL in un mondo del lavoro in evoluzione, 2021)

La Commissione Parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati (istituita con deliberazioni della Camera dei Deputati e della Commissione X del Senato della Repubblica, rispettivamente del 28 gennaio 1955 e del 3 marzo 1955), nella “Relazione Intermedia sull’attività svolta” e approvata nella seduta del 20-4-2022, ha stimato il ROP (Return On Prevention), il ritorno dell’ investimento in sicurezza e prevenzione da malattie e infortuni, che è risultato essere pari ad un valore di 2,2. Ciò vale a dire che per ogni euro speso in Salute Sicurezza sul Lavoro (SSL) si genera un valore del ROP pari ad oltre il doppio come risulta dall’analisi effettuata dalla e-Labo-Centro di Formazione Aziendale per La Sicurezza Sul Lavoro su dati forniti dalla DGUV – Deutsche Gesetzliche Unfallversicherung Spitzenverband (Associazione tedesca delle assicurazioni obbligatorie contro gli infortuni, l’equivalente tedesco dell’Inail) e da EU-OSHA European Agency for Safety and Health at Work (per ulteriori approfondimenti: https://publikationen.dguv.de/forschung/dguv-report/2800/dguv-report-1/2013e-calculating-the-international-return-on-prevention-foer-companies-costs-and- bene e Report 2013 dell’International Social Security Association)

Pertanto, emerge che sicurezza sul lavoro ed economia costituiscono un binomio inscindibile e decisamente sottovalutato.

La prevenzione, oltre che un dovere etico-sociale, è anche un investimento conveniente in funzione degli inestimabili costi umani, aziendali e sociali generati da incidenti e da malattie professionali.

Un aspetto cruciale della protezione dei lavoratori riguarda la formazione e la consapevolezza. Fornire ai dipendenti le competenze necessarie per prevenire incidenti e identificare potenziali rischi è fondamentale.

L’attenzione e il monitoraggio dei “near misses” (mancati infortuni), insegna che il verificarsi di un evento dannoso significativo è sempre associato a numerose anomalie che producono danni solo lievi o nulli: gli studi dimostrano che su 1000 incidenti, 3 sono infortuni con conseguenze rilevanti, 88 con effetti minori e i restanti sono cosiddetti quasi infortuni o near misses o ancora “near loss” ossia episodi che, pur avendone il potenziale, non hanno prodotto danni.

Le cause che danno origine ai mancati infortuni possono essere di diversa natura e nello specifico si individuano diversi fattori, quelli inerenti all’organizzazione aziendale (es. procedure di lavoro e/o misure di sicurezza insufficienti o non adeguate, richiesta di prestazione eccessiva sui compiti da eseguire), oppure alla carente gestione (es. obiettivi assegnati ai lavoratori poco chiari, scarsa informazione riguardo i pericoli presenti nelle attività, la mancata sorveglianza sulle procedure da rispettare). In ultimo occorre considerare quanto riconducibile all’errore umano o alle attrezzature improvvisamente malfunzionamenti ecc.

La sicurezza ruota attorno al sistema uomo-macchina-ambiente che va considerato nella sua globalità. Devono essere considerati aspetti tecnici, psicologici, sociali ed economici. In questo contesto deve essere collocata la centralità della persona umana che determina un approccio culturale ai temi della sicurezza.

Anche quando parliamo di sicurezza tecnica si pensa sempre all’uomo!

La conoscenza dei processi di lavoro permette di conoscere i pericoli correlati. Del resto è l’uomo che progetta macchine “sempre più sicure” in quanto è consapevole dei pericoli e delle necessità di rendere il lavoro umano “sempre più sicuro”.

L’essere umano, però, non agisce come una macchina, in modo meccanico ma agisce bensì con tutta una serie di comportamenti, tecnici, economici, psicologici e culturali differenti da uomo a uomo e anche differenti nello spazio e nel tempo.

Raccomandazioni per una visione integrata di sostenibilità e sicurezza sul lavoro

Per favorire l’integrazione di sostenibilità e sicurezza sul lavoro, è necessario adottare un approccio olistico in cui i due aspetti vengono considerati insieme sin dalle prime fasi di progettazione e pianificazione delle attività lavorative.

Negli ultimi decenni, il concetto di sostenibilità si è diffuso sempre di più nelle politiche e nelle strategie aziendali di tutto il mondo. La sostenibilità è diventata un elemento fondamentale dei processi produttivi, in quanto si prende in considerazione non solo l’aspetto economico, ma anche quello sociale e ambientale.

Il parallelo sviluppo di nuove tecnologie e il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori ha portato sempre più persone a prendere consapevolezza dell’importanza della sicurezza sul lavoro. La sicurezza è diventata un valore irrinunciabile, che coinvolge i datori di lavoro, i dipendenti e la società nel suo complesso.

Tuttavia, nonostante i progressi in entrambi i settori, sostenibilità e sicurezza sul lavoro spesso vengono considerate come questioni separate. La mancanza di una visione integrata può ostacolare i progressi e impedire il raggiungimento di risultati duraturi. Per questo motivo, è essenziale mettere in atto raccomandazioni per favorire l’integrazione di sostenibilità e sicurezza sul lavoro.

Innanzitutto, è fondamentale creare una cultura aziendale che favorisca la sostenibilità e la sicurezza. Questo può essere ottenuto attraverso la formazione dei dipendenti e la promozione di comportamenti responsabili, sia dal punto di vista ambientale che della sicurezza sul lavoro. I dipendenti devono essere consapevoli delle proprie responsabilità e dei rischi associati al proprio lavoro, e devono essere incentivati a adottare atteggiamenti e pratiche sostenibili e sicure.

Un altro fattore essenziale per favorire l’integrazione è l’implementazione di politiche aziendali che tengano conto di entrambi gli aspetti. Le aziende devono stabilire obiettivi di sostenibilità e sicurezza sul lavoro, e devono adottare misure concrete per raggiungerli. Queste misure possono includere l’adozione di tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico, la riduzione dei rifiuti e delle emissioni inquinanti, l’implementazione di programmi di formazione e sensibilizzazione sulla sicurezza.

È anche essenziale promuovere la collaborazione tra le diverse funzioni aziendali coinvolte nella gestione di sostenibilità e sicurezza sul lavoro. Spesso, sostenibilità e sicurezza vengono gestite in ambiti aziendali separati, ma è importante che queste funzioni operino in sinergia per condividere informazioni, scambiare buone prassie definire obiettivi comuni, monitorando costantemente le prestazioni ed effettuando valutazioni periodiche per identificare eventuali aree di miglioramento. Questo processo dovrebbe coinvolgere gli stakeholder interni ed esterni, tra cui i lavoratori, al fine di garantire una visione completa e obiettiva, perché attraverso una collaborazione efficace sarà possibile raggiungere una visione integrata e ottenere risultati significativi.

Infine, le aziende devono incoraggiare una catena di approvvigionamento responsabile, ottenibile attraverso la definizione di requisiti di sostenibilità e sicurezza da utilizzare nella selezione e nel monitoraggio dei fornitori, e attraverso la promozione di partenariati basati sulla condivisione di valori comuni.

A conclusione delle considerazioni fino a qui fatte, emerge come l’integrazione di sostenibilità e sicurezza sul lavoro necessiti di una visione integrata, che consideri entrambi gli aspetti come parte indissolubile di un sistema aziendale coerente.

Lanfranco BARBERINI e Lucia PAMPANELLA

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